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Channel: Giudizio: 4/5 – Cabaret Bisanzio, laboratorio di finzioni
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I difetti fondamentali di Luca Ricci

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«L’imparzialità in una recensione dovrebbe essere proibita: se non si sbilancia un critico, mettendo su sistemi di gerarchie tra scrittori, chi dovrebbe mai farlo?» [da L’invidioso]

I difetti fondamentali, ultima fatica di Luca Ricci, ricorrendo a un paragone musicale, potrebbe essere definito un concept libro che racconta il dark side of the Moon degli scrittori o aspiranti tali. Protagonisti dei quattordici racconti che compongono la raccolta sono, infatti, altrettanti scrittori (tredici uomini e una sola donna, benché canonizzata) dei quali l’autore ci mostra il lato più intimo e per questo più vulnerabile.

Uno scrittore che scrive di scrittori, dov’è la novità? Vero; tuttavia Ricci riesce a farlo senza ricorrere a colpi a effetto o sensazionalismi fini a se stessi (se si esclude, forse, L’eccitato, nel quale vediamo il protagonista alle prese con un innamoramento estivo in quel di Cap d’Agde, nota località nudista francese, dipinta in modo un po’ troppo sensazionalistico, come se l’autore non ci fosse mai stato o, al limite, ci si fosse recato vestito, sia pur succintamente, di qualche preconcetto). In molti dei racconti emerge anche una per nulla velata critica al sistema editoriale nostrano, e una non simpatia – mi si passi il termine – per la sterminata sfumatura di giallo che la colora da ormai troppi anni.

«[…] su che cosa sperava ormai l’editoria, se non accalappiare i non lettori che uscivano per un giro di shopping generico?» [da L’invidioso]

«Nella vita di uno scrittore c’è un momento in cui cambia tutto, e quel momento arriva quando il talento (la voce, la scrittura) si confronta con il mercato. Detta in parole povere: quante copie venderai del tuo primo libro? Quello e nient’altro era il battesimo di fuoco dell’arte alla fine del Ventesimo secolo. La mia scrittura inqualificabile si colorò di giallo, e il mio primo libro fu un buon successo.» [da L’invidioso]

«La prima cosa che sentì dire fu: “Non sono le case editrici ad avere un ufficio marketing, sono gli uffici marketing ad avere una casa editrice”. La seconda che gli restò impressa invece fu: “Questa moda dei gialli finirà, prima o poi i lettori si annoieranno di scoprire chi è l’assassino”.» [da Lo stregato]

Con la sua scrittura pulita e precisa, Luca Ricci offre ai lettori (non lettori astenersi, grazie) quattordici storie rappresentative di una parte – non saprei quanto grande – di quel mondo di scrittori e pennivendoli che turbinano intorno al mondo delle lettere italiche; fra questi, la mia simpatia di recensore amatoriale che aspira all’imparzialità, va certamente per coloro che da dentro e fuori le mura stanno tentando di evitare che l’assassinio si compia.

“I difetti fondamentali”, Luca Ricci, pp. 352, 20€, Rizzoli, 2017
Giudizio: 4/5


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